Sul tema della felicità, non basterebbe un articolo per discutere complessivamente dei suoi perché e di come un individuo la possa raggiungere. Si tratta di un elemento che è vissuto, in maniera differente da ogni singolo uomo, ogni singolo individuo del globo terrestre.
L'editoria ha esempi frequenti di esperti che si cimentano, anche dal punto di vista scientifico, a trovare una chiave di lettura della felicità. Teorie che possono essere vicine al nostro ideale, come possono non esserle.
Quindi, in realtà, su questo argomento potremmo scrivere anche noi interi liberi ma non troveremo mai una soluzione certa, perché come detto, la felicità è un elemento che fa parte dell'uomo ma la vive in base ai suoi valori.
Fatto però, questa breve premessa sul concetto stesso del termine "Felicità", l'articolo che andrai a leggere adesso, discute semplicemente di un testo curarto dallo scrittore italiano Gianluca Gotto dal titolo "Le coordinate della felicità", come recita il titolo del post odierno.
Forse, non sei a conoscenza che ho pubblicato nel mio profilo Instagram un "Carosello/Recensione", proprio sul libro sopra citato. Non ti preoccupare, puoi leggere il post, cliccando qui
Prima di adentrarci nel viaggio condotto da Gotto, è doveroso che ti presenti l'autore, per chi ancora non ha letto notizie su di lui o non ha letto i suoi libri e i suoi articoli.
Chi è Gianluca Gotto?
seguilo su Instagram @gianluca.gotto
Gianluca Gotto è uno scrittore italiano che ha come missione quella di aiutare le persone a trovare la chiave delle propria felicità. Ha creato un suo blog "Mangia Vivi Viaggia" che puoi visitare da qui per raccontare la sua esperienza e per dare una mano a chi sente l'esigenza di vivere seguendo la propria felicità. Oltre al libro "Le coordinate della felicità" che è un libro autobiografico, ha pubblicato: Come una notte a Bali; Succede sempre qualcosa di meraviglioso. Puoi prendere informazioni sul suo blog cliccando qui, oppure accedi al blog e cercha la sezione "I miei libri". Con il libro qui già più volte citato, "Le coordinate della felicità", ci indica un percorso da seguire, per riuscire a trovare la chiave che apre le porte alla nostra felicità.
Ora ti stai chiedendo perché ho deciso di fare questo articolo?
In parte ho già risposto a questa domanda, grazie al post che ho pubblicato sul mio Instagram, con un carosello/ recensione, proprio sul testo di Gianluca Gotto. Hai perso il post? Non preoccuparti, accedi qui e leggi il post e mi raccomando lascia un tuo like e un tuo commento e segui @blogalmente.
Ho deciso di scrivere questo articolo dopo aver letto il libro scritto da Gotto. Un testo che mi ha subito colpito sin dalle sue prime battute e per questo voglio porre alla tua attenzione il grande lavoro svolto da Gotto. Un lavoro veramente unico!
Conosciamo allora "Le coordinate della felicità di Gianluca Gotto"
Devo però svelarti, per correttezza e per onor di cronaca, che è stata mia moglie a farmi entrare in contatto con il mondo di Giancluca Gotto. Lei lo seguiva da tempo e vedendomi in un periodo in cui mi facevo domande senza trovare risposte, mi ha consigliato di seguirlo e così ho messo il mio primo like ai suoi primi post e poi decisi, dopo un confronto con lei, di acquistare il libro sopra indicato. Visitando il suo profilo, rimasi colpito dai messaggi che scriveva per il target del suo pubblico e soprattutto sembrava che sapesse cosa io stessi cercando in quel preciso momento. Non è eccezionale questa cosa!
Se non fosse stato per mia moglie, insomma, non avrei mai scoperto il mondo creato da Gianluca.
Cosa ci indica Gotto nel suo libro?
Lui grazie al racconto dei suoi viaggi, delle sue esperienze, e dell'incontri con persone a volte sconosciute, durante questi viaggi tra Australia, Canada, India, Vietnam , per citarne alcuni, ci presenta il percorso che lo porta a trovare una chiave di lettura verso la felicità interiore.
Il racconto, tra l'laltro, permette sfogliando tra le pagine, e queste sono ben 384, di medesimarsi tra le parole dell'autore. Infatti, chiunque legge il libro, qualsiasi individuo, si può immedesimare tra le parole descritte da Gotto, soprattutto se vivi la tua vita non assecondando la tua felicità, ma la vivi assecondando ciò che in realtà non fa parte di te.
Difatti, spesso, ci troviamo a porre l'accento nella nostra vita, nella nostra routine, su elementi che condizionano la felicità e la gioia che proviamo in quel momento. Come potrebbe essere l'aver trovato un lavoro di ufficio o nell'aver trovato un lavoro incline con il proprio percorso di studio e non incline su ciò che si vuole fare veramente.
Questa è anche, oserei dire, una condizione culturale del paese in cui viviamo o dello Stato che ospita la nostra crescita. Spesso siamo infatti spinti a seguire una strada solo perché fa parte di quel tipo di canone che se studi Medicina, diventerai Dottore e se studiassi invece Giursprudenza, diventerai un Avvocato affermato. Ma questi sono solo cliché e dogmi imposti dalla società materialistica che ti spinge ad avere un lavoro sicuro, uno stipendio estramamente sicuro da portare a casuccia senza farti sudare le famose "7 camicie", (significa sudare faticare tantissimo per ottenere qualcosa), per ottenere invece un lavoro che ti soddisfi appeno.
Aspetta un attimo per appronfodire questo aspetto ti consiglio di leggere la spiegazione pubblicata da "Florencecity.it" dal titolo appunto, Sudare sette camicie e puoi leggerla cliccando qui.
Gianluca Gotto quindi si racconta e mettendo a nudo la sua esperienza ci indica quelle che sono state le sue coordinate per raggiungere la felicità. Lo fa partendo dai suoi sogni primordiali ma anche facendoci notare come si sentisse stretto a seguire un percorso che non sentiva suo appieno e come si sentisse stretto nella sua Torino.
Certo il suo viaggio, non è stato semplice e lungo il cammino ci sono stati un sacco di ostacoli che hanno spinto l'autore a riprogrammare il suo obiettivo ma non gli hanno mai impedito di credere ciacamente al suo sogno. Se il tuo sogno, il tuo desiderio è tanto, non ci sono ostacoli che tengono il botto. Come si dice in questi casi: Se lo vuoi, puoi!
Anche lui, come ogni buon cittadino italiano dopo la maturità si era iscritto all'Università, ma racconta che non si sentiva proprio a suo agio all'interno delle aule universitarie anzi sperava sempre di riuscire a fare un qualcosa che li piaceva veramente. Così si ritrovò a fare il "nomade digitale" e lavorare viaggiando. Prima di raggiungere questo status però fa un sacco di lavori diversi, l'uno dall'altro, in posti diversi prima di raggiungere lo standard di adesso, ovvero sia, come detto prima, fare il nomade digitale.
Gianluca Gotto è un webwriter oltre che uno scrittore con tanti libri pubblicati, ma è essenzialmente come lui stesso ama definirsi un "NOMADE DIGITALE".
Figo No! Ma cos'è essenzialmente un nomade digitale?
Lo spiega Erminia Daniela Bizzarro per conto di "Travel365.it" grazie all'interessantissimo articolo pubblicato su questo tema dal titolo "Nomadi digitali, chi sono, cosa fanno e come diventarlo", e ci dice che: il nomade digitale è una persona più o meno giovane che ha deciso di fare una scelta di vita basata principalmente sul desiderio innato di libertà, di autonomia ed anche per dare un senso alla propria creatività.
Ed è questo, a mio avviso l'obiettivo del testo autobiografico di Gianluca Gotto, ossia quello di indicarci un modo che può essere raggiungibile da tutti se volessimo veramente avere una nostra libertà, una nostra autonomia, e soprattutto una possibilità enorme per poter far esplodere la nostra creatività.
Conclusioni
Come già scritto nel post pubblicato nel feed del mio Instagram, non posso fare a meno di dare 5 stelle a questo testo che mi ha fatto comprendere, sfogliando le sue pagine, quali obiettivi prefissarmi per raggiungere ciò che è più incline al mio sogno, al mio desiderio più grande.
La capacità dell'autore, Gianluca Gotto, di farti vivere la sua esperienza come se fosse anche la tua, con un linguaggio asciutto e semplice, ti permette veramente di riflettere su quali direzione tu voglia prendere per raggiungere il tuo scopo.
Inoltre, quando si trovano personalità di grandi doti intelletuali, come quelle mostrate da Gotto con tutta naturalezza e semplicità, non bisogna fare altro che porgere i Complimenti più sentiti oltre che ringraziarlo per il grande messaggio del suo lavoro.
Grazie Gianluca per la tua grande testimonianza di vita!
A presto,
Alessandro
Condividi questo contenuto: